sabato 1 dicembre 2012

Torta mimosa...ça va sans dire!!


La settimana scorsa ho voluto preparare la torta di compleanno per la mamma del mio ragazzo. Mi serviva qualcosa di semplice e dal sapore delicato, che potesse essere gustato alla fine della cena senza rischiare di esplodere o di sentirsi troppo in colpa per le calorie...quindi dopo aver sognato inutilmente ad occhi aperti una golosa Sacher, ho cominciato a sfogliare tutti i miei libri di pasticceria per trovare qualcosa che facesse al caso mio. Poi, con molta nonchalance, arriva la mia mamma...dai, non neghiamolo, i consigli della mamma sono sempre i migliori, a qualsiasi età. Insomma, arriva e mi propone: "perchè non prepari una bella, soffice mimosa?".
Ma perchè non ci avevo pensato prima, è ovvio! Una mimosa. Quindi, eccola qui: è venuta buonissima!

Per il pan di spagna ho optato per una dose del maestro Luca Montersino, per andare sul sicuro!

250 gr di uova intere
175 gr di zucchero
150 gr di farina 00
50 gr di fecola di patate
1 bacca di vaniglia bourbon

Mescolate insieme uova, zucchero e le bacche della vaniglia e metterli a scaldare in un pentolino a fiamma bassa, fino a raggiungere la temperatura di 45°.
Portarle ad una temperatura di 45° gradi, togliete dal fuoco, trasferite in una grossa terrina e cominciate a montare con un frullatore, o meglio, in planetaria. Se non avete un termometro e non vi fidate, potete montare uova e zucchero a bagnomaria. Buona regola rimane sempre e comunque quella di utilizzare uova a temperatura ambiente, perciò tiratele fuori dal frigo con largo anticipo. Il composto dovrà montarsi fino a triplicare di volume. Setacciare la farina e la fecola insieme e aggiungerle gradatamente (magari in più volte) facendole cadere nel composto attraverso un setaccio. Quando incorporate la farina fatelo sempre con il classico movimento del “dall’alto verso il basso”, in modo da non smontare il tutto. Versare in uno stampo di 24 o 26 cm di diametro, precedentemente imburrato e infarinato e trasferite in forno già caldo, statico, a 160° - 170° per circa 45 – 50 minuti. Fate sempre la prova stecchino per controllare il livello di cottura.

Per la crema chantilly
4 tuorli
500 ml di latte
150 gr di zucchero
40 gr di amido di mais
1 bacca di vaniglia
+
350 gr di panna fresca montata
50 gr di cioccolato fondente al 50% tritato grossolanamente






Bagna al liquore Strega
100 gr di zucchero
100 gr di acqua
40 gr di liquore Strega

Sbattere i tuorli con lo zucchero e i semini della bacca di vaniglia;  a parte scaldate il latte con il baccello in infusione portandolo fino a bollore. Aggiungete l’amido alle uova e mescolare. Lasciate cadere il latte caldo sul composto di uova e zucchero , mescolate bene e versate di nuovo il tutto nel pentolino. Rimettete sul fuoco, portate a bollore e terminare la cottura della crema, finché non si sarà ben addensata.  Trasferite in un contenitore a raffreddare e coprite con una pellicola per alimenti, facendo sì di farla aderire bene alla superficie della crema. Questo permetterà alla crema di non fare la “crosticina” e di non avere dopo dei grumi.
Una volta ben raffreddata, incorporare delicatamente la panna montata e la cioccolata a pezzi.
Conservarla in frigo fino al momento di farcire la torta.
Preparare la bagna facendo bollire insieme l’acqua e lo zucchero per qualche minuto o comunque finché lo zucchero si sarà sciolto. Togliere dal fuoco, attendere qualche istante e poi aggiungere il liquore. Far raffreddare.

Tagliate il pan di spagna in tre strati. I primi due più sottili, il terzo un po’ più spesso perché vi servirà per la copertura.
Disponete il primo sottile strato sul piatto da portata e inumidire con la bagna. Versate una parte della crema, avendo cura di lasciare un centimetro dal bordo su tutto il perimetro. Sovrapporre il secondo sottile strato, bagnate e cospargete di nuovo di crema, stavolta facendola colare anche sui bordi, livellando bene con una spatola. Prendere lo strato di pan di spagna più spesso e cominciate a sbriciolarlo con i polpastrelli in una terrina. Cospargere su tutta la superficie della torta, aiutandosi magari con le mani per farlo aderire bene sui bordi.
Conservate in frigo fino al momento di servire. Il mio consiglio è prepararla almeno un giorno in anticipo per far sì che si impregni bene e acquisisca più sapore. In frigo è importante coprirla: oltre a proteggerla, questo permetterà di non farla impregnare dell’odore degli altri alimenti presenti in frigo.
A presto. Isotta

lunedì 19 novembre 2012

Rigatoni con crema di radicchio e asiago...quasi light!


So che molti non la penseranno così, ma questo lunedì mi sento proprio energica!mi sono alzata presto per andare a fare delle analisi, al ritorno dall'ospedale mi sono fatta un giretto per cercare materiale per i duemila lavoretti natalizi che sto facendo...mi chiedo se riuscirò a portarli tutti a termine! magari vi posto qualche foto...A parte questo, avrei tanto da fare, tipo scrivere la tesi di laurea che spero vivamente di discutere a marzo, ma volevo ritagliarmi un angolino per postarvi questa deliziosa pasta che ho fatto l'altro giorno e che ho definito quasi light perché ho usato la panna di soia, invece che la panna fresca!

Pasta sfiziosetta per 4 persone

360 gr di pasta
1 cespo di radicchio trevigiano
mezza cipolla
olio extra vergine
3-4 cucchiai di panna di soia
70 gr circa di asiago grattugiato
sale e pepe q.b.

In una padella soffriggete la cipolla con l'olio facendola appassire piano piano. Aggiungete il radicchio tagliato in pezzi (anche in modo grossolano va bene) e fate stufare coprendo con un coperchio. Quando il radicchio sarà tenero, versate il tutto nel mixer,salate e pepate, aggiungete la panna di soia e frullate. Aggiungere all'occorrenza ancora un po' d'olio o un po' di acqua di cottura della pasta. Grattugiate l'asiago e versatene una bella manciata dentro il composto, tenendo da parte la quantità necessaria da mettere poi su ogni piatto al momento di servire.
A parte portate a bollore una pentola d'acqua: tanta acqua mi raccomando! ricordiamo che la pasta si cuoce in un litro di acqua ogni 100 gr - ditemi che sono matta, ma inorridisco quando vedo cuocere la pasta nei pentolini, stile bollilatte! Scolate (a me piace bella al dente!) e versatela in una padella dove andrà mantecata con la nostra bella cremina...dico bella perché ha un colore lilla magnifico e rende il piatto molto piacevole alla vista! sul sapore ditemi voi...
Servite, regalando ai vostri commensali una bella nevicata di asiago che a contatto con la pasta calda, giuro, non esiterà a sciogliersi!mmmm.....
Aiuto, ma perchè mi piace così tanto mangiare?di questo passo arriverò a Natale come una balena...
E voi che dite?la provate? ah, dimenticavo: è velocissima da fare!
Buon inizio settimana a tutti!
Isotta

sabato 17 novembre 2012

Tartufi al cioccolato con cuore di meringa


Dolcetto veloce e sfizioso: bonbons e tartufini piacciono sempre a tutti!
Ideali da preparare per chi ha poca dimestichezza con i dolci o per "pasticciare" con i vostri bambini!
Se poi li confezionate a dovere, possono essere un regalino davvero gradito per gli amici più golosi...
E allora rimane da chiedersi...come si preparano?

Per circa 25 pezzi
70 ml di panna fresca
200 gr di cioccolato fondente al 50%
60 gr di meringhe
2 cucchiai di rum
cacao amaro q.b. per la copertura

Mettete a scaldare la panna in un pentolino, aggiungere il cioccolato a pezzetti e far sciogliere mescolando bene per ottenere un composto liscio e lucido. Versate il tutto in un contenitore e fatelo intiepidire. Trasferite il recipiente in frigo per circa 20 minuti, avendo cura di tanto in tanto di mescolarlo. Quando starà cominciando a rapprendersi aggiungete il rum e le meringhe sbriciolate in piccoli pezzi. Confezionate delle palline (della grandezza che preferite) e disponetele su un piatto. Riporre nuovamente in frigo e lasciar riposare per almeno 20 minuti. Trascorso questo tempo dovrebbero essersi rassodate sufficientemente: rotolatele una per una nel cacao amaro per ricoprirle. Conservare in frigo finché non sarà arrivato il momento di consumarli.
A me è piaciuto molto il contrasto tra la nota amara del cioccolato fondente e la dolcezza delle meringhe all'interno. Provateli!



mercoledì 24 ottobre 2012

Pizza con le mele di Sara Papa





In questi giorni sono arrivate a casa mia, direttamente dal Trentino, due cassette di mele buonissime e soprattutto biologiche, di quelle in cui si trova dentro perfino qualche sano vermetto!
In qualche modo le avrei dovute usare e quindi dopo aver preparato uno strudel, una torte di mele, una tarte tatin e chi più ne ha più ne metta, mi sono dedicata a questa deliziosa pizza con le mele che avevo visto fare in tv da Sara Papa.
Devo ammettere che è stata una sorpresa...non immaginavo potesse essere così buona.
Al primo morso mi ha conquistata: croccante alla base, soffice dentro. E le mele? Le mele in cottura si caramellano e quando le mangi si sciolgono in bocca!
Insomma inutile dirvi che la consiglio vivamente e che la "morte sua" è mangiarla poco dopo averla sfornata! Sono certa che non resisterete nemmeno voi...



La ricetta originale ha queste dosi. Io ho fatto metà dose ed è stata più che sufficiente per una teglia di medie dimensioni:
1 kg di farina integrale (io ho fatto metà integrale e metà farina 0)
650 gr di acqua
20 gr di sale
40 gr di olio evo
200 gr di pasta madre o 6 gr di lievito di birra
Per guarnire
7 mele grosse
100 gr di zucchero di canna
il succo di un limone
1 cucchiaino di cannella
100 gr di burro

Sciogliere il lievito in una parte dell'acqua (tiepida), mescolare con la farina, impastare e aggiungere solo alla fine l'olio e il sale. Impastare a lungo finchè non otterrete una pasta elastica. Lasciar lievitare fino al raddoppio, stendere poi in teglia (consiglio di fare una pizza un po' bassa) e lasciar lievitare ancora per almeno 45 minuti.
Sbucciare le mele intere e togliere il torsolo. Tagliare a fette in modo da ottenere delle rondelle spesse circa 1 cm e disporle sull'impasto in teglia, accavallandole. Cospargere con lo zucchero di canna, la cannella e fiocchetti di burro.




Cuocere alla temperatura massima (250°) nella parte bassa del forno per i primi 10 minuti (questo passaggio è fondamentale per avere una base bella croccante che contrasti con la cremosità delle mele) e per altri 20 minuti circa spostando la teglia a metà del forno.







mercoledì 10 ottobre 2012

Il mio primo corso di Cake design - con Muccasbronza



Domenica sarà il mio compleanno e così, anche se con qualche giorno di anticipo, mi sono voluta fare un regalo: partecipare ad un vero corso di Cake Design! :-D
Dovete sapere infatti che, oltre a tutti i vari pasticci in cui amo cimentarmi, ogni tanto provo anche a fare delle decorazioni in pasta di zucchero e anche se i risultati finora sono stati soddisfacenti farla da soli non è sempre facile! Comunque, prometto che un giorno vi mostrerò qualche foto delle mie creazioni...
Quindi un paio di mesi fa, dopo aver scoperto che la bravissima Marica (lamuccasbronza.blogspot.it) avrebbe finalmente tenuto un corso a Bologna, non ho potuto fare a meno di iscrivermi immediatamente. E sabato scorso, dopo un risveglio traumatico (per la levataccia) ma carico di emozione e voglia di imparare, sono salita sul treno per raggiungerla!

Il corso era rivolto ai principianti e prevedeva la decorazione di una torta "semplice" (o almeno così l'ha definita lei!). Soggetto della torta: un simpatico mostriciattolo ideato apposta per l'occasione...della serie: "anche se vi riesce male non fa niente, tanto è comunque un mostro!" :-)
Resoconto della giornata: esperienza divertente e soprattutto utile! Sì, perchè devo dire che ho imparato davvero tantissimo. Oltre ad essere bravissima, Marica ha dispensato tanti consigli, rivelandoci anche qualche  piccolo segreto, qualche trucco di quel mestiere a cui, come ci ha dimostrato, è sinceramente appassionata.

Ma ora vi lascio a qualche foto di questa prima avventura nel mondo del Cake Design!

Queste sono alcune delle ragazze che hanno partecipato al corso insieme a me, immortalate in un momento di vero caos, poichè il tempo a nostra disposizione stava ormai finendo e quindi, come potete vedere, eravamo tutte piuttosto indaffarate...



Questo invece è il mio mostriciattolo! Cosa ne pensate? è simpatico, no? :-)









giovedì 4 ottobre 2012

Pane di semola di grano duro


Pane si, pane no?
...caldo, profumato, morbido o croccante che sia, ditemi : chi riesce davvero a farne a meno?
quante volte senza neanche accorgercene stiamo pulendo il fondo del piatto con una bella scarpetta? a proposito quanti nomi conoscete per descrivere questo semplice e appagante gesto? anche del vostro dialetto intendo...

Questo l'ho preparato qualche pomeriggio fa.  Pioveva, non sapevo bene che fare così ho preso acqua e farina e... ne è uscita questa bella pagnotta croccante che ha invaso la cucina col suo profumo inebriante...

Ho usato:

600 gr di farina di semola rimacinata
150 gr di pasta madre o 15 gr di lievito di birra
450 gr di acqua
1 cucchiaino di malto d'orzo (o in alternativa di miele)
2 cucchiaini di sale fino

Se usate il lievito di birra:
Prendete una parte dell'acqua prevista dalla ricetta (circa un bicchiere) e scioglieteci dentro il lievito. L'acqua deve essere tiepida, mai troppo calda o c'è il rischio di bloccare l'effetto lievitante. Lasciar riposare circa 5 o 10 minuti.
Miscelare l'acqua, il malto e il lievito ormai sciolto, aggiungere alla farina e amalgamare bene. Solo alla fine aggiungere il sale (l'importante è che il sale non sia mai a contatto diretto con il lievito). Impastare fino ad avere una pasta molto elastica e omogenea. Mettere in una terrina e lasciar lievitare un paio d'ore circa (o comunque fino al raddoppio). A quel punto riprendere in mano la pasta e mettere su una teglia cosparsa con un po' di semola cercando di dare una forma tonda per creare la pagnotta. Cospargere la superficie con un'altra manciata di semola e con un coltello incidere la pasta.
Lasciar lievitare ancora per circa 20 minuti, magari coprendo la pasta con un canovaccio, a questo punto infornare a 200°, forno statico per circa 35 - 40 minuti. Sfornare e far raffreddare bene su una gratella.


Se usate la pasta madre:
Mescolare insieme la farina e il lievito madre, aggiungere gradatamente l'acqua dove avremo precedentemente sciolto il malto (o il miele)e il sale e impastare. Maneggiare la pasta finché non diventa elastica e omogenea (chi ha l'impastatrice è fortunato: risparmia fatica e tempo!), versare in una boule, coprire con un telo e lasciar lievitare per circa 3 ore. I tempi di lievitazione di un impasto con lievito madre non sono uguali per tutti: tutto dipende da quanto è "attivo" il vostro lievito e dalla temperatura della stanza. Io metto sempre a lievitare l'impasto nel forno spento o nel microonde perchè si crea come una piccola cella di lievitazione: devo dire che è proprio efficace. Quando l'impasto sarà raddoppiato, dategli la forma che più preferite e disponete su una teglia cosparsa con un po' di semola. Spolverare con un po' di semola la superficie del pane e incidere la pasta con un coltello. Lasciar lievitare ancora 50 60 minuti circa  fino al raddoppio e poi infornare a 200°, forno statico per circa 35 - 40 minuti.
Eccolo!




lunedì 17 settembre 2012

Ravioli con composta di pesche e nocciole profumata alla cannella

(English version below)



Bentornati su Pancia piena, piatto vuoto!
Come state trascorrendo questi ultimi giorni d'estate? Io - indovinate un po' - mi sto sbizzarrendo in cucina con la preparazione di golosissime conserve. Insieme alla mia dolce mamma abbiamo già preparato ben 70 barattoli di conserva di pomodoro, dell'ottima marmellata di pesche, delle pesche sciroppate, la marmellata di cipolle di Tropea, le zucchine sott'olio...e chi più ne ha, più ne metta, perchè l'intenzione diffusa in casa nostra è di farne ancora tante altre!!
Insomma - e so che qualcuno lì fuori è d'accordo con me - sapete che soddisfazione si prova poi, durante l'inverno, nel mangiare tutte queste cosine buone, preparate con le proprie mani e soprattutto con la certezza di conoscerne ogni ingrediente?! Io, da brava golosa, non vedo l'ora di mangiarle e dato che l'estate non è ancora finita, oggi vi propongo un modo per godersi ancora della buona frutta fresca e succosa.
Proprio ieri, infatti, mi sono ritrovata tre belle pesche mature e ho deciso di usarle per farcire questi semplici ravioli di frolla.
Come ho fatto?

Ho preparato la frolla con:
350 gr di farina
150 gr di burro
150 gr di zucchero di canna
1 uovo e 1 tuorlo
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata

E poi ho improvvisato questa composta:
3 pesche gialle mature
30 gr di zucchero di canna
150 ml di acqua
40 gr di nocciole tritate grossolanamente
1 pizzico di cannella

Ho lavato e pelato le pesche, le ho tagliate a cubetti e poi messe a cuocere in una padella antiaderente a fuoco vivo per circa 10 minuti, schiacciandole con una forchetta per farle "spappolare" meglio. A parte ho scaldato l'acqua in un pentolino e ho versato dentro lo zucchero fino a farlo sciogliere e un pizzico di cannella. Ho versato lo sciroppo nelle pesche e ho continuato la cottura abbassando un po' la fiamma per circa 15 minuti o comunque fino a far asciugare piuttosto bene il composto. Alla fine ho versato dentro le nocciole che avevo tritato a pezzi piuttosto grossi con un coltello e ho messo il tutto a raffreddare.

Dopo averla fatta riposare circa mezz'ora in frigorifero ho steso la frolla e ho cominciato a fare i ravioli mettendo un cucchiaino di composto come ripieno e ritagliando poi la forma con l'apposito attrezzino!!

Una volta pronti li ho disposti su una teglia e li ho infornati a 180° forno statico per circa 30 minuti.
Eccoli, belli panciuti con un'imbiancatina di zucchero a velo. Devo ammettere che il contrasto tra la composta morbida e cremosa e le nocciole croccanti è davvero delizioso, e perché no...quel pizzico di cannella gli dà proprio un gusto speciale. Vi assicuro che sono da provare!




Sweet ravioli with peaches sauce, hazelnut and cinnamon fragrant

During summer, in Italy it is usual to make a lot of conserves like fruit jam or tomato sauce, in order to preserve summery food and eat it during winter. Can you imagine how could be satisfying  eating some meals prepared with your own hands?  Isn't it a pleasure to open a pot and still find the sweet smells and the bright colours of ripe and juicy fruits of summer? fortunately, our summer isn't over yet and this is exactly the best moment to find the latest fresh fruits of the season, like the peaches I used to make these sweet ravioli.

For the sweet pastry you need:
1 1/2 cup of all purpose flour
3/4 cup of cane sugar
2/3 cup of melted butter
1 whole egg and 1 yolk
1/2 teaspoon of baking powder
1 teaspoon grated lemon rind

Mix together flour, sugar, baking powder and lemon rind, then add melted butter (not too hot) and the eggs. Knead all ingredients until it will be consistency and then let cool it in fridge for half an hour.

For the filling you need:
3 peaches
2/3 cup of water
2 tablespoon of cane sugar
one cinnamon pinch
1 1/2 ounce of chopped hazelnut (not in too small pieces)

Peel the peaches and stone them, then cut into little slices and put in a nonstick pan. Cook on a high flame for 10 minutes. In a small saucepan boil water, sugar and cinnamon until the sugar dissolve and then pour on the peaches. Let cook them for 15 minutes about or until the liquid will be dry. Add now the hazelnuts and let get it cold.
Roll a pastry dough and make circles whit a cookie cutter, put on it a teaspoon of filling prepared and then close every raviolo, carefully in order to do not come out the filling.
Bake in oven at 180° C for about 30 minutes.